"Regimi di genere". Gli effetti delle diseguaglianze sociali nel quotidiano delle donne.

Il presente lavoro di tesi si propone di analizzare i diversi ambiti della vita quotidiana (mercato del lavoro, istruzione, sfera privata, salute) adottando il genere come categoria analitica, con l’obiettivo di mettere in luce i meccanismi di diseguaglianza e discriminazione che ancora oggi permangono in ciascuno di essi. Considerata la complessità del tema trattato si è ritenuto opportuno affrontare il fenomeno oggetto di questo elaborato attraverso un approccio multidisciplinare, attingendo da contributi provenienti dalle scienze storiche, sociali, giuridiche, oltreché mediche. L’intento è quello di analizzare le carriere e le esperienze di vita femminili alla luce dei contributi teorici più autorevoli, nonché mediante l’utilizzo dei dati statistici che restituiscono una fotografia nitida del ruolo riconosciuto alle donne nella società. A tal fine si è resa necessaria un’analisi multilivello, capace di tener conto simultaneamente delle dinamiche e dei meccanismi di formazione e riproduzione delle disuguaglianze che operano a livello macro (condizioni del mercato del lavoro, sistemi di welfare, modelli culturali), meso (modelli organizzativi) e micro (scelte e valori individuali, aspettative di ruolo). Il primo capitolo dell’elaborato intende offrire una panoramica sull’attuale situazione lavorativa delle donne in Italia. Mentre il secondo capitolo è interamente dedicato all’istruzione e all’importante ruolo che questa svolge nel processo di femminilizzazione delle professioni. Nel terzo capitolo, partendo dalla definizione del concetto di doppia presenza, si approfondisce il tema della conciliazione dei tempi di vita e si propone un’analisi delle principali misure. Nell’ultimo capitolo il focus si sposta sul tema della salute in ottica di genere, con un approfondimento specifico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro alla luce delle disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 81 del 2008. Proprio in questo ultimo capitolo risulta ancora più evidente la necessità di adottare il genere come categoria analitica irrinunciabile per garantire la tutela della salute delle lavoratrici, in quanto ove ignorata costituisce ulteriore fattore di rischio nei luoghi di lavoro e non solo